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lunedì 9 maggio 2011

Riccardo Negri GALLERIA L.I.B.R.A. ARTE CONTEMPORANEA (NUOVA SEDE), CATANIA


a cura di Duccio Trombadori

Negri parte dal segno ed è proprio il segno che lo contraddistingue. Il di-segno si articola e diventa moltitudine, diventa superficie e spazio, crea dialoghi rivolti a sondare una realtà visionaria propria dell’artista. È una ricerca di luce verso una dimensione di conoscenza del Vero.

Dal testo in catalogo di Duccio Trombadori: Tutto inizia dalla notte, e tutto in essa rifluisce. Quello scuro fondale, quel velo nero dove l’occhio si diffonde a dismisura tra spazi suturati senza confine, è il risultato di una campitura impeccabile che lascia percepire l’aperta prossimità di un aere levigato a carbone, universo indeterminato di astri luminosi e appena alleggerito da sensibilissime varianti di tono. Riccardo Negri enuncia l’estro della sua espressività nutrita da una passione figurativa che non circoscrive la misura sensibile nell’ambito puramente documentario ma su di esso fa leva per ottenere il più ambizioso dei risultati estetici: mediante il visibile, fare esperienza dell’invisibile. La sua mano sonda profondità spaziali e trasparenze atmosferiche in una fitta trama di segni che articola il piano in allusione progressiva della forma.

L’occhio non riposa sulla omogeneità apparente del velo notturno bensì cerca di penetrare la selva grafica per inseguire slittamenti di spazio e luce, immagina filiazioni, entropie generative dalla notte al giorno, come alba primordiale del mondo, o pure intima fisiologia del ritmo vitale e delle sue necessarie scansioni genetiche. L’elenco delle cose viste ha valore di preambolo per una più vasta aspirazione emotiva, quella di andare «oltre il segno», in uno scambio simbolico tra apparenza percepita e verità evocata. «Perigrafia», verrebbe di dire pensando alla parola greca «perigraphé», ovvero circoscrizione. Proprio perché il procedimento espressivo di Riccardo Negri effettua la sua indagine sulla verità ed adopera il disegno come tratto che imprigiona e riduce ciò che contiene nei limiti ben fissati dello spazio e del tempo.

La forza del disegno di Negri, che cattura attonite fisionomie fiorite dal nulla dello spazio bianco (e che in esso appaiono come sprofondate, per la procedura dissolvente dei tratti di grafite ), rinvia così a meditare sul valore e il limite dei simulacri visivi, come convenzioni per comunicare più profonde (ed invisibili) presenze ontologiche («aliquid stat pro aliquo»). E il senso di inaudita e misteriosa infinità che Negri cerca sempre di indagare con l’occhio del disegnatore eccellente, in quanto anima e radice creativa che dà valore e significato all’insieme della sua emergente espressività.

Inaugurazione sabato 7 maggio h. 18

Galleria L.I.B.R.A. Arte Contemporanea
via Pola 11/c 95127 CATANIA
Orari: martedì-domenica 16,30-20,30
Ingresso libero

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