Arte - Fotografia - Poesia - Musica

sabato 10 novembre 2007

CALTAGIRONE - GIUSEPPE LEONE - ALTRI VOLTI

SPAZIO ESPOSITIVO: Galleria Fotografica “Luigi Ghirri”
Caltagirone (CT) via Duomo 11 c/o Corte Capitaniale (95041), + 39 334 3358978, + 39 333 2419089

TITOLO DELL’EVENTO: Altri volti.

DATA DI VERNISSAGE: 10.11.2007

DATA DI CHIUSURA: 25.11.2007

ABSTRACT DI PRESENTAZIONE: nell’ambito della rassegna “Come isole nel mare del tempo”, che la Galleria “Luigi Ghirri” dedica al ritratto fotografico, sono presentati i volti colti da un noto fotografo ibleo.

ORARI DI APERTURA: 9.00 - 13.00, 15.30 – 19.00 (da mar. a dom.)

BIGLIETTO: ingresso libero.

ORARIO DEL VERNISSAGE: ore 19.00

CATALOGO: Edizioni Fondazione “Gesualdo Bufalino” Comiso (RG) con testi di Matteo COLLURA, Nunzio ZAGO e un saggio di Diego MORMORIO.

PATROCINI: Comune di Caltagirone (CT), Fondazione “Gesualdo Bufalino” Comiso (RG) e A.N.A.F. (Associazione Nazionale Arti Fotografiche).

CURATORI: Sebastiano FAVITTA, Attilio GERBINO in collaborazione con Anna MONTEMAGNO.

ARTISTA: Giuseppe LEONE.


CONOSCIAMO GIUSEPPE LEONE ATTRAVERSO I SUOI "SCATTI"




(Nella foto: G. Leone, P. Pappalardo, A. Foti e S. Favitta)

CALTAGIRONE - Inaugurata ieri, presso la Galleria “Luigi Ghiri” di Caltagirone, la mostra fotografica “Altri Volti”, di Giuseppe Leone. La mostra, inserita nella rassegna “Come isole nel mare del tempo”, è la seconda di una serie dedicata al ritratto e curata da Sebastiano Favitta, Attilio Gerbino, Anna Montemagno e Pippo Pappalardo, con il notevole contributo della Fondazione BUFALINO, Presidente Salvatore Salvemini e dal Comune di Caltagirone rappresentato dal Vicesindaco Dott.ssa Alessandra Foti.


(Nella foto: Giuseppe Leone con Anna Montemagno)
Giuseppe Leone, siciliano, di Ragusa, maestro indiscusso della fotografia, è la preziosa memoria fotografica del barocco, dei mestieri e delle antiche tradizioni siciliane. Testimone del tempo ed inesauribile scrigno di immagini, ha esordito illustrando il volume di Antonino Uccello “ La civiltà del legno in Sicilia” (Ed. Cavallotto, 1972). Da allora, una interminabile serie di collaborazioni con numerosi editori italiani e stranieri. Tra le pubblicazioni più note: "La Pietra vissuta" con testi di Rosario Assunto e Mario Giorgianni (Sellerio, 1978); "La Contea di Modica" con testo di Leonardo Sciascia (Electa, 1973); "L'Isola Nuda" con testo di Gesualdo Bufalino (Bompiani, 1988); "Il Barocco in Sicilia" e "Sicilia Teatro del Mondo" con testi di Vincenzo Consolo (Bompiani, 1991); "L'Isola dei Siciliani" con testi di Diego Mormorio (Peliti Associati, 1995)

“… nelle fotografie di Leone non cercate la collera né la pietà civile né l’avvampo della metafora; bensì, istigato dall’eccellente mestiere, un colpo d’occhio avvezzo a cogliere le mimiche significanti del grande teatro umano”. Così Gesualdo Bufalino descriveva il fotografo suo amico che, attraverso l’obiettivo della sua preziosa Leica, con occhio attento e minuzioso, veloce e colto, ha fermato in un clic gran parte dei personaggi, intellettuali siciliani e non, del ‘900.
Tanti i volti ritratti: Antonino Uccello, Maria Attanasio, Rosa Balistreri, Piero Guccione, Salvatore Silvano Nigro, Giuseppe Bonaviri, Franco Battiato, Andrea Camilleri, Rosario Assunto, ed ancora gli amati compagni di tante avventure Vincenzo Consolo, Leonardo Sciascia e Gesualdo Bufalino. Con ognuno una storia, mille aneddoti e tante emozioni. Di ognuno uno schietto ritratto con il quale ha saputo cogliere pirandellianamente le <<… molteplici sfaccettature dell’identità - scrive Anna Montemagno - e non a caso alcuni di loro si sdoppiano in due o più ritratti assai diversi tra loro … ignoti a se stessi>>.




(in primo piano il ritratto di Piero Guccione)
E’ un Amarcord questa mostra, uno scrigno segreto, la memoria colta di un passato raffinato, confezionata da un mite e gentile fotografo, per consegnare all’immortalità quanti, con la loro storia personale, hanno scritto le pagine più belle della letteratura siciliana. Pur non essendo una vera e propria mostra di ritratti, secondo il senso canonico che fotograficamente si attribuisce a questo termine, che vuole ritrarre rigidamente in posa i personaggi, in immagini tecnicamente perfette ma emotivamente fredde ed insignificanti, Leone ci ha consegnato frammenti di vita vissuta, rubati all’eternità, di persone colte in amichevoli incontri conviviali, dove, un sorriso appena accennato, celato da una mano, complice lo sguardo verso un obiettivo mai cinico o indiscreto, testimoniano il valore umano che Egli attribuisce al documento fotografico.
Intendo il ritratto, ci confessa la libera interpretazione del momento, che serve non per stupire ma a capire il personaggio e la sua storia, mai fatto in maniera eclatante ed invasiva.

Giuseppe Stimolo
(Pubblicato su: www.lazonafranca.it - 12 Novembre 2007 - TUTTI I DIRITTI RISERVATI)

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