Arte - Fotografia - Poesia - Musica

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giovedì 5 dicembre 2013

AGRIGENTO - FAUSTO PIRANDELLO - IL TEMPO DELLA GUERRA (1939 - 1945)






venerdì 8 novembre 2013

PALERMO - SENTIERI INVISIBILI - GIAN PAOLO DULBECCO



Sentieri Invisibili. I Sentieri invisibili sono i segni della memoria inconscia, tracce di sentimenti sopiti, antiche vie, tortuosi percorsi mentali che per magia riemergono, pieni del nostro vissuto. La mostra che si inaugura presso la Galleria Monteleone l'8 novembre alle ore 18,30 presenta l'ultima produzione dell'artista ligure Gian Paolo Dulbecco. I Sentieri invisibili ci conducono attraverso leggende, storie, suggestioni letterarie che metaforicamente rappresentano la dimensione dell'essere, il senso della nostra esistenza, le forze che regolano l'universo. In mostra circa 40 opere che riprendono i temi a lui cari, dai notturni ai Pulcinella.
sabato 17 dicembre 2011

Sudest MUSEO DELLA CATTEDRALE DI SAN GIOVANNI C/O PALAZZO GAROFALO, RAGUSA


a cura di Andrea Guastella

Sabato 17 dicembre 2011 alle ore 18, nei locali di Palazzo Garofalo (Museo della Cattedrale di San Giovanni,Corso Italia, 87), si inaugurerà la collettiva d'arte contemporanea Sudest, organizzata dalla Galleria Lo Magno di Modica.
La mostra, patrocinata dal Comune di Ragusa e curata da Andrea Guastella, annovera opere di ventisei artisti che costituiscono un interessante paradigma della produzione pittorica e scultorea dell’ultimo sessantennio.

Le opere in mostra sono dichiaratamente legate dal comune denominatore che il titolo suggerisce, ovvero la Sicilia sud-orientale, in molteplici declinazioni stilistiche e concettuali. «[…] La Sicilia intera – scrive Andrea Guastella nel testo critico della mostra - è Sud Est: un presidio alle porte del vecchio continente e, insieme, un ponte per raggiungere non tanto la Calabria, quanto il nord-Africa e il vicino oriente. Luoghi che, a differenza di un’Europa in costante assillo economico, che lascia presagire il suo prossimo declino, sembra attraversino, talvolta drammaticamente, una primavera di libertà».

Sono presenti artisti che ai loro esordi, negli anni Cinquanta e Sessanta, hanno scelto di accogliere le tendenze dell'Informale e della Pop Art e sperimentare una fusione tra queste ed i loro paesaggi pittorici ispirati dal territorio siciliano (Vincenzo Nucci). Vi sono, poi, gli artisti del Gruppo di Scicli (Sonia Alvarez, Piero Zuccaro, Carmelo Candiano, Giuseppe Colombo, Piero Guccione, Salvatore Paolino, Giuseppe Puglisi, Franco Sarnari) e altri più giovani che, prendendo spunto dalla lezione dei primi, hanno saputo affermare il loro linguaggio espressivo (Rosario Antoci, Salvo Barone, Sandro Bracchitta, Alessandro Finocchiaro, Giovanni La Cognata, Giovanni Iudice, Franco Polizzi, Gaetano Giuffrè, Girolamo Ciulla). Infine, le opere di artisti emergenti, liberi da suggestioni di scuole o tendenze, che hanno già ottenuto importanti riconoscimenti del loro valore artistico (Fabio e Carlo Ingrassia, Andrea Di Marco, Emanuele Giuffrida, Francesco Balsamo, Fulvio Di Piazza, Filippo La Vaccara, William Marc Zanghi).
Sarà possibile visitare la mostra fino al 14 gennaio 2012, tutti i giorni dalle ore 16 alle ore 20 (tranne il lunedì).

Inaugurazione sabato 17 dicembre 2011 alle ore 18

Ufficio Stampa, inpress.ragusa@gmail.com, tel. +39 329 3167786

Galleria Lo Magno arte contemporanea
Via Risorgimento, 91 Modica (Rg)
orario: tutti i giorni dalle ore 16 alle ore 20 (tranne il lunedì)
Ingresso libero

Giovanni Frangi GALLERIA CIVICA D'ARTE CONTEMPORANEA MONTEVERGINI, SIRACUSA


a cura di Luca Doninelli

Dopo le mostre al Mart di Rovereto, al Teatro India di Roma, al Museo Diocesano di Milano e a Villa Manin di Codroipo, Giovanni Frangi espone alla Galleria Civica d’Arte Contemporanea Montevergini di Siracusa dal 18 dicembre 2011 al 31 gennaio 2012 con la personale “Albatros”, ispirata alla famosa poesia di Baudelaire.

In mostra un ciclo di opere inedite, tutte dello stesso formato di due metri per tre, in cui Frangi racconta una storia legata al suo mondo espressivo: frammenti del cielo, voli di gabbiani, nuvole.
Oltre a queste, due sculture poste all’ingresso e al fondo del spazio espositivo, aprono e chiudono il percorso: Serpenti, una scultura di lana di vetro che si arrampica fino al soffitto, e Noa noa.
Una corpus di studi, più e meno recenti, è esposto nelle altre stanze del museo.

La mostra è realizzata con il patrocinio del Comune di Siracusa e rientra nella manifestazione “Luci a Siracusa”, rassegna che include mostre, concerti, spettacoli teatrali in occasione delle festività natalizie.

La Galleria Civica, collocata a fianco della magnifica piazza dell’Ortigia di Siracusa, è una chiesa risalente al XIV secolo, oggi sconsacrata, un tempo luogo di clausura. Il luogo, così ricco di suggestioni, ha fortemente impressionato la fantasia di Giovanni Frangi tanto da convincerlo a realizzare un’opera pensata appositamente.
L’allestimento è stato creato ripensando alla serie dei quadroni di Giovanni Battista Crespi, detto il Cerano, esposti nel Duomo di Milano a novembre di ogni anno in occasione della festività di San Carlo.
La particolarità di questo ciclo, che racconta gli episodi della vita del grande santo, sta, oltre che nella strepitosa bellezza, nel modo in cui viene collocato: le opere sono appese in alto, a più di due metri e mezzo dal pavimento, ognuna tra due colonne della navata centrale. Lo spettatore deve alzare lo sguardo per cogliere la visione d’insieme del racconto. Così poste, senza punti di appoggio se non una struttura leggera che le tiene sospese, le opere su tavola si trasformano in stendardi.
Nello stesso modo l’artista ha concepito l’allestimento della sua mostra all’interno dello spazio siracusano.

Luca Doninelli (Leno, 1957), reduce dal grande successo del suo ultimo volume “Cattedrali” edito da Garzanti, che considera la piazza del Duomo dell’Ortigia una delle piazze più belle d’Italia, è l’autore del testo in catalogo.

Immagine: Grotta, primal e pigmenti su tela, cm 200x260

Ufficio stampa
NORA comunicazione - Eleonora Caracciolo di Torchiarolo
via A. Sforza 9 – 20136 Milano t. +39 339 89 59 372 – info@noracomunicazione.it

Inaugurazione sabato 17 dicembre 2011, ore 18

Galleria Civica d’Arte Contemporanea Montevergini
via Santa Lucia alla Badia, 1 – 96100 Siracusa
Orari da martedì a domenica 10-13 / 16-20. Lunedì chiuso.
Ingresso libero
sabato 10 dicembre 2011

Con gli Occhi della Mente SIDE-A MODERN ART GALLERY, CATANIA


a cura di Giovanni Gibiino

Mostra collettiva di Artisti Contemporanei e non solo...

Artisti in mostra: Alberto Abate - Valerio Adami - Giacomo Balla - Nino Caffè - Michele Cascella - Felice Casorati - Piero Dorazio -Tano Festa – Mimmo Germanà - Piero Guccione - Amedeo Modigliani - Achille Perilli - Salvo Russo - Mario Sironi - Mario Schifano - Giovanni La Cognata - Antonio Arena - Andrea Cantieri - Sara Conti - Angelo Davoli - Francesco De Grandi - PierLuigi De Lutti - Fulvio Di Piazza - Sergio Fiorentino - Philip Hipwell - Mario Loprete - Mauro Meli - Francesco Palmieri - Adriano Ribeiro - Enzo Rovella - Luca Zampetti - Giovanni Zoda

Per l'occasione sarà allestita una intera sala dedicata all'artista “Mimmo Germanà”: saranno esposte 12 importanti opere su tela di varie dimensioni

“ Con gli Occhi della Mente “
Con gli occhi della mente è più facile interpretare, leggere ed apprezzare il lavoro degli artisti e comprendere le loro ragioni del cuore, ispirate allo spirito e alla bellezza, che hanno salvato e salveranno gli uomini perchè negano legittimità alle brutture del mondo, esaltano e conquistano gli occhi e la mente, risaltano e propongono modelli di vita e di vera spiritualità.
A noi, testimoni paralleli, non resta che proporre alla fruizione il loro pensiero, materializzato nelle opere.
Il suggerimento,dettato dall'esperienza di trent'anni di professione : mai comprare solo le firme, occorre ricercare le opere vere e la loro inconfutabile bellezza.
In questa mostra abbiamo solo tentato.
Giovanni Gibiino

Catalogo in galleria

Inaugurazione Sabato 10 Dicembre 2011 ore 18,30

Galleria Side-A arte moderna e contemporanea
Viale Vittorio Veneto, 5-a/b Catania
Orari di apertura – dal Martedì al Sabato dalle ore 10,00 alle 13,00 e dalle ore 17,00 alle 20,00 - Domenica e lunedì chiusura settimanale
Ingresso gratuito
martedì 6 dicembre 2011

Tiziana Viola Massa e Eva La Malfa PALAZZO JUNG, PALERMO


E' una mostra bipersonale di pittura e fotografi agli artisti Tiziana Viola Massa e Eva La Malfa, rispettivamente pittrice e fotografa pongono in rilievo gli aspetti di una umanita molto spesso ai margini della società ma sopratutto senza confini e senza frontiere. scrive Vinny Scorsone nel suo testo in catalogo: "BOUNDLESS questo siamo. Viviamo ai margini della società, costretti in una pelle che non vorremmo. Nessuno vuole guardare nei nostri occhi, nessuno ci guarda mai negli occhi. Per tutti siamo oggetti senza un nome, senza un’anima. Tra noi: artisti, impiegati, laureati, santi e puttane; un popolo in cammino frutto di una società in sfacelo...

..La mostra BOUNDLESS è il frutto di una seria riflessone su ciò che accade oggi nel mondo. In un momento in cui c’è molta precarietà sia economica che sociale l’arte ha il diritto-dovere di manifestare la sua presenza attiva. Tutto ciò in cui abbiamo sempre creduto si sbriciola lasciandoci in mezzo al vuoto assoluto, alle incertezze, alla paura di un default che potrebbe travolgere tutti quanti. Siamo gente che vive in equilibrio...

....Allora forse c’era proprio l’urgenza di una mostra. Tiziana Viola Massa ed Eva La Malfa, in questa esposizione, hanno voluto raccontare tante piccole realtà quotidiane fatte di angosce e frustrazioni ma anche ricche di luci interiori che risplendono dove meno te lo aspetti...Sbarre forti irrobustite, ogni giorno che passa, dai giudizi della gente... ...Nei dipinti di Tiziana i soggetti subiscono le pressioni del mondo esterno. Ogni emozione circostante modifica i loro aspetti, li plasma in un ribollir di carne e spirito. La materia fa vibrare le masse muscolari mentre i colori ne accentuano gli spasmi. Le mani sono artigli pronti ad afferrarsi alla vita per non lasciarla sfuggire via. La sua pennellata è tormentata, scava i corpi nudi alla ricerca di verità, di storie ancora da scoprire. Nessun inganno. L’artista si è spogliata, ha affrontato ogni sua paura. Il rapporto empatico con i soggetti ha prodotto opere velate di tristezza e lacrime privilegiando la componente spirituale. Immigrati, prostitute, sfollati, precari sfilano nelle sue opere come in una teoria di santi, accompagnati da figure del nostro tempo anche loro vittime e cantori di una società posta su di un labile confine.

Se i dipinti di Tiziana Viola Massa mostrano un’umanità tormentata e pensierosa, le foto di Eva La Malfa, pur trattando lo stesso tema, colgono un aspetto differente del vivere il disagio. Nei suoi numerosi viaggi nei diversi continenti, la fotografa ha sempre soffermato la sua attenzione su ciò che è profondamente distante da tutte le nostre convinzioni e convenzioni. Il suo obiettivo ha catturato momenti sereni anche in situazioni che per noi, abituati ad altro, sarebbero estremamente difficili da accettare e vivere. Per Eva la diversità è la bellezza, una bellezza pura, una scintilla di verità assoluta presente negli occhi dei soggetti rappresentati. Bambini, vecchi, barboni, ognuno è una radice che trae la sua forza vitale dalla terra. Un riappropriarsi di antiche culture e riscoprire la vera essenza della vita e della morte, della gioia e del dolore. Un racconto per immagini di un’umanità varia ma essenzialmente uguale in tutti i continenti. I boundless sono il frutto di un mondo in mutamento, una sorta di nuovi martiri sempre alla ricerca di un sogno per potere continuare a sperare, mentre sotto di loro la giostra continua a girare sempre più velocemente..."

Inaugurazione 6 dicembre ore 18

Palazzo Jung
via Lincoln, 73 - Palermo
venerdì 11 novembre 2011

Monica Carrozzoni Malpighi LE BICICLETTE ART GALLERY, PALERMO


I quadri di Monica Carrozzoni Malpighi sono generati da un impulso profondo e informe, un colore, un movimento, il ricordo di un sogno. La sua pittura nasce dal bisogno di ricongiungere la coscienza con le forze creative. Ne scaturisce un regno di forme fluttuanti, dove l’esperienza visiva diventa psichica.
I suoi soggetti parlano di qualcosa che è contenuto dentro un’altra cosa, un gioco di insiemi e sotto insiemi, colorati e multiformi che si intrecciano e si intersecano rimanendo livelli distinti.

Colori accesi e luminosi, caldi e rassicuranti, accostati tra loro sapientemente, come in una formula chimica, sono in contrapposizione con le forme nude e stranianti delle figure. Un seducente inganno che fa ironicamente riflettere sulla necessità di trascendere l’apparenza, andare aldilà di ciò che si vede. La pennellata sembra muoversi in bilico tra l’aspetto esteriore della vita e i suoi flussi più segreti, tra la scienza e la magia. Le figure rimangono isolate nello spazio, non ancorate a nulla, sospese nel vuoto. Un vuoto che ricorda quello della fisica quantistica, pensato come uno spazio ricco di energia fluttuante generata dal continuo scontro di particelle di materia e antimateria.

Teste, volti, corpi incompleti che implorano di ritrovare la loro parte mancante, ma anche archetipi di una giungla tecnologica, monitor di computer, scale, grattacieli, elementi ricorrenti che insieme compongono un universo misterioso, che parla del presente ma allo stesso tempo di qualcosa di antico e universale. Una dimensione temporale ubiqua. I volti che si generano sembrano sussurrare un messaggio: liberarsi da tutto ciò che ci immobilizza per tirare fuori le cose che non sai di avere, la potenza che c’è dentro ogni uomo.
Marta Tagliavia

Alla ricerca del collegamento transculturale. Per la comprensione del singolo e della comunità, per procacciarsi cibo, per sbarazzarsi umanamente dei nemici. Attraverso il viaggio onirico, in un contemporaneo che straborda di parole, dove il significato di queste viene capovolto e piegato dall'uomo mediatico, la ricerca di un antropologico potere non alfabetizzato, simboli, segni, visi, immagini della giungla urbana dinamica. Un viaggio nello spirito dimenticato degli uomini, contenitore psichico universale.
Monica Carrozzoni Malpighi

Monica Carrozzoni Malpighi nasce a Modena nel 1967. Dopo essersi diplomata all’Accademia di Belle Arti di Bologna, ha vissuto e lavorato a Roma, Berlino e Londra, operando nell'arte, nel video e nei media.
Insieme a Fabrizio Vegliona, è co-fondatrice di Istituto Micropunta (www.micropunta.it). I loro video-progetti sono proiettati in tutto il mondo riscuotendo un notevole successo di pubblico e attenzione della critica. The Poor Man's Follies unica opera europea in concorso a New York al Coney Island Film Festival è stata premiata come “Best Made in Coney Island" Film nella terra nativa della popular culture, ovvero in quella Coney Island che fu il più grande laboratorio di cultura di massa che il mondo abbia mai visto. Per due volte sono stati nominati ai David di Donatello, con il cortometraggio The Pontani Sisters e con il video Rocky - Il re della Vucciria, premiato al RCFilmfest da RaroVideo e diventato un cult-pop su YouTube. Attualmente stanno preparando Kung Fu Star, il loro primo lungometraggio per il cinema girato tra la Cina e l’Italia.
Attualmente vive a Milano. I disegni su carte diverse, presentati nella mostra Ubiqua, rappresentano la singolare opera-ricerca di Monica Carrozzoni Malpighi in ambito pittorico, disciplina che ha sempre portato avanti in parallelo nelle sue escursioni video con Istituto Micropunta nel globo.

Opening 11 Novembre 2011 dalle 20.00 alle 23.00
UNDO.net
Le Biciclette Art Gallery
Via XX Settembre 11 - Palermo
Orari: dal giovedì al sabato 18.00-22.00
Ingresso libero
sabato 29 ottobre 2011

Rosario Genovese PALAZZO DELLA CULTURA, CATANIA


Sarà inaugurata il 29 ottobre 2011 la mostra antologica dell’artista Rosario Genovese che sarà ospitata fino al 20 novembre nella prestigiosa sede del Palazzo della Cultura di Catania- ex convento San Placido.

La mostra presenta collaborazioni eccellenti che hanno dato luogo alla pubblicazione del catalogo edito da Skira con uno scritto di Demetrio Paparoni ed una conversazione con Marco Meneguzzo. Un excursus di 30 anni della sua produzione artistica che raccoglie e racconta la sua ricerca dal 1979 ad oggi. Un’arte, quella di Genovese, che transita utilizzando varie forme espressive come la fotografia, il disegno, la pittura, la scultura e opere installate.

Espressione artistica, frutto del connubio tra immagini surreali, misure, proporzioni, spazio, materia, colori, mito e fantasia. Dalla tematica fotorealista, al dualismo visivo del dipinto fotografato, all’esigenza della similarità con lo spazio che dalla bidimensionalità della tela si sposta a favore di opere tridimensionali che rappresentano pianeti e galassie. Ed è proprio questa realtà ultraterrena ad incuriosire l’artista e a condurlo ad uno studio approfondito della relazione tra uomo e cosmo. Sedotto dalla grandezza e dalla maestosità dell’universo, ne ricerca regole, equilibri e composizione per offrire al fruitore una visione privilegiata dell’universo rappresentata in microcosmo, con precisione matematica, ed arricchita e pervasa dal suo estro creativo.

Non si può che rimanere affascinati da questa arte che emoziona l’artista così come colui che la osserva. La conferma è nelle parole dello stesso Rosario Genovese: “Gli artisti hanno sempre avuto la pretesa di far sognare gli altri con ciò che fanno. Lo so bene che il limite maggiore al quale va incontro un artista è ritenere che gli altri possano provare le stesse cose che prova lui mentre realizza il proprio lavoro. Mettiamola così: mi piace pensare che chi guarda una mia opera o legge i miei brevi testi avverta un centesimo della scossa che avverto io mentre lavoro.” (tratto dalla conversazione con Marco Meneguzzo).

Inaugurazione 29 ottobre ore 18.30

Palazzo della Cultura
via Vittorio Emanuele II, 121 - Catania
La mostra sarà visitabile tutti i giorni con orario: 9– 13, 15.30 – 19.00
Domenica pomeriggio chiusura

Guo Hongwei GALLERIA DELL'ARCO, PALERMO


La galleria Aike Dellarco ha il piacere di annunciare la prima mostra personale in Italia di Guo Hongwei (Sichuan 1982) il giorno sabato 29 ottobre, alle ore 18.00.

Guo Hongwei, nonostante la sua giovane età, è già considerato uno dei piu’ interessanti artisti emergenti cinesi della sua generazione, con mostre all’attivo a New York, Hong Kong, Shanghai e Pechino.

Utilizzando una tecnica unica e raffinata, Guo Hongwei è in grado di restituire una prospettiva fresca ed innovativa nell’ambito della pittura, creando degli effetti visivi sorprendenti. Adottando un approccio sperimentale, che privilegia la metodologia all’ ideologia, Guo si concentra sulla tessitura di immagini che abbinano la precisione e la nitidezza dei contorni alla vaghezza delle forme.

La serie Tiny Drop presentata nella mostra palermitana, e’ una serie di piccoli acquerelli tratti da fotografie dell’infanzia dell’artista; nella Cina dei primi anni ’80 il possesso di una macchina fotografica costituiva una condizione assolutamente privilegiata, essendo il costo della stessa proibitivo per qualsiasi famiglia normale. Il padre di Guo, giornalista di professione, ha avuto a disposizione in quegli anni una macchina fotografica di proprietà del giornale per cui lavorava, cosa che ha consentito a Guo di disporre di una eccezionale documentazione fotografica di quel periodo, da cui attingere per questo progetto.

La carrellata di autoritratti, ritratti di familiari e amici, non e’ solo una rivisitazine nostalgica e affettiva delle memorie personali dell’artista, ma piuttosto la rievocazione di una memoria collettiva, relativa ad un periodo spazzato via dalla modernizzazione e dallo sviluppo urbano ed economico di un intero paese.

La mostra si inserisce nel ciclo di residenze per artisti cinesi in Sicilia organizzato dalla galleria. Durante i due mesi di permanenza in Italia, l’artista incontrerà curatori ed artisti, visitando le capitali dell’arte come Milano, Roma e Venezia. Guo Hongwei (Chengdu 1982) e’ laureato presso il Sichuan Fine Arts Institute e vive e lavora a Pechino.

Tra le principali esposizioni: “Catch the Moon in the Water: Emerging Chinese Artists", James Cohan gallery, New York, 2011; “Things”, Chambers Fine Art’, New York, 2010; “Guo Hongwei, Yuko Murata, Karen Seapker”, James Cohan gallery, Shanghai, 2010; “Refresh: Emerging Chinese Artists”, Zendai Museum of Modern Art, Shanghai, 2007; “Energy: Spirit, Body, Material” Today Art Museum, Beijing’ 2007

Inaugurazione: sabato 29 ottobre, alle ore 18.
(UNDO:NET)
Galleria Dell'Arco
via Siracusa, 9 Palermo
Ingresso libero
sabato 22 ottobre 2011

Stop allo 048 degli oggetti - CENTRO CULTURALE E FIERISTICO LE CIMINIERE, CATANIA


CATANIA – «Arte come mezzo per arrivare al cuore, alla testa e alla coscienza della società contemporanea. Arte come strumento di riscatto: dallo scarto al capolavoro il passaggio è stato possibile grazie all’impegno e alla volontà di giovani professionisti, delle associazioni ambientaliste della città e di enti come la Provincia regionale di Catania. Realtà attente alle tematiche dell’impatto ambientale, che hanno riconosciuto in un’iniziativa come questa un canale di comunicazione efficace contro il consumismo, contro il rifiuto – sia esso pratico che concettuale – a favore del reinserimento e dell’incremento dell’economia locale». Così il vice presidente e assessore provinciale alle Politiche Culturali e Rapporti con l'Università Giovanni Ciampi ha presentato la mostra d’arte contemporanea sulla tematica del rifiuto e della malattia “Stop allo 048 degli oggetti” - organizzata da “Ideattiva” e “Spaziovitale in” – che prenderà il via al centro fieristico Le Ciminiere sabato 22 ottobre e sarà visitabile gratuitamente fino al 6 novembre.

Presenti nella sala conferenza della Provincia anche i due consiglieri Vincenzo D’Agata e Giuseppe Mistretta, l’assessore comunale all’Ambiente Claudio Torrisi - che ha sottolineato lo spessore culturale e sociale dell’iniziativa - il critico e docente all’Accademia delle Belle Arti Giuseppina Radice, la coordinatrice Marilisa Spironello e la curatrice della mostra Daniela Aquilia che ha esposto la mission dell’evento: «Sculture realizzate con plastica riciclata, installazioni nate da frammenti di giocattoli ritrovati per strada, tele che ospitano scarti urbani, “Stop allo 048 degli oggetti” è questo. È un atto di intervento che invoca il cambiamento di una società che deve saper guardare con altri occhi, deve riflettere su “malesseri” come l’emarginazione, le malattie mentali, il dilagante aumento dei clochard, paragonabili alle cellule maligne che invadono il corpo malato, in modo incontrollato. Da qui la scelta di usare il codice “048” usato per l’esenzione ticket da patologie tumorali». Quaranta artisti locali e nazionali in esposizione, tre macro-aree tematiche e un fitto programma di workshop e laboratori rivolti anche alle scuole, con lo scopo di formare e sensibilizzare le nuove generazioni: questi i numeri della mostra che – grazie al coinvolgimento delle Associazioni Legambiente (Renato De Pietro), Greenpeace (Marco Chibbaro), Rifiuti zero (Paolo Guarnaccia), Orione (Giusy Pedalino), Wwf (Maurizio Musumeci) – getterà luce sulle ombre della società per favorirne il riscatto, educare al rispetto dell’ambiente e far girare l’economia locale. Al termine della conferenza – a cui hanno preso parte tutti i rappresentati degli enti coinvolti e l’artista Francesco Messina – i due assessori Ciampi e Torrisi hanno ricevuto un simbolico attestato di partecipazione da parte di Aquilia e Spironello, per aver sposato da subito la causa. LA MOSTRA: inaugurazione sabato 22 ottobre: ore 18.30 taglio del nastro e conferenza inaugurale, ore 19.30 apertura al pubblico, con ingresso libero. La mostra sarà visitabile nel padiglione C2 delle Ciminiere, ore 9.00/13.30 – 16.00/19.30, sabato e festivi inclusi, escluso lunedì. L’area artistica esporrà 120 opere (pittura, scultura, video, design, fotografia, installazioni) suggerendo nuova vita per l’oggetto in disuso; l’area sanitaria – creata in sinergia con l’Asp etnea, l’ass. Musicoterapeuti Amps, la Stamperia braille di Catania – animerà l’evento proponendo un punto di vista privilegiato da cui osservare la società: l’uomo; l’area ecologica che coinvolgerà le scuole con attività formative ad hoc. info www.stop048oggetti.it Artisti: Francesco Arena, Michele Astuto, Riccardo Badala', Letizia Biondo, Marlon Bocchini, Alessandro Boezio, Simona Brance’, Giovanni Bucalo, Claudio Caratozzolo, Susanna de Paolis, Ombretta di Bella, Stefania di Filippo, Alessandra Fazio, Graziana Giunta, Gianluca Lampione, Malerba Carolina, Manuel Mandara', Elisa Marchese, Francesco Messina, Marco Mondani, Tiziana Musmeci, Danilo Nicolosi, Francesca Nobile, Marzia Paladino, Giuseppe Pomidoro, Alessandro Rietti, Leandro Russo, Ezio Scandurra, Daniela Sciuto, Gabriella Scuto, Luigi Sequenzia, Claudia Spina, Marilisa Spironello, Marco Placido Stissi, Maria Vittoria Torrisi, Anna Tusa, Salvina Valastro, Stefania Verderosa, Vladyart Provincia regionale di catania UFFICIO STAMPA Via Nuovaluce Tel. 095 4011643-4-6 Fax 095 222615 http//www.provincia.ct.it E-mail: ufficio.stampa@provincia.ct.it Inaugurazione sabato 22 ottobre: ore 18.30 Centro culturale e fieristico Le Ciminiere - padiglione C2 viale Africa - Catania Tutti i giorni ore 9.00/13.30 – 16.00/19.30 Lunedì chiuso Ingresso libero
sabato 15 ottobre 2011

Ugo Attardi EX CONVENTO DEL CARMINE, MARSALA (TP)



a cura di Sergio Troisi

“L’erede selvaggio” è il titolo del romanzo con cui Ugo Attardi, finalista allo Strega, vinse nel 1971 il Premio Viareggio. Quel titolo diventa sottotitolo della grande retrospettiva che l’Ente Mostra di Pittura “Città di Marsala”, in collaborazione con l’Archivio Ugo Attardi, propone all’ex Convento del Carmine di Marsala dal 15 ottobre 2011 al 15 gennaio 2012.

Curata da Sergio Troisi, si tratta della prima retrospettiva che prende in considerazione tutti gli ambiti della produzione artistica di Attardi: pittura, scultura, grafica e, naturalmente, letteratura e giornalismo.
“L’erede selvaggio” racconta dell’infanzia e della formazione siciliana dell’artista, nato in Liguria. Il peso di questa “sicilianità”, intesa come eredità, stimolo culturale e impegno sociale, si avverte in tutta la produzione di Attardi, intellettuale e fine artista, che sa attraversare un secolo complesso dell’arte italiana ed europea secondo un proprio originale percorso.

Si va dal raro gruppo di dipinti non figurativi della fine degli anni Quaranta, alle ricerche degli anni Cinquanta e oltre. In particolare la mostra ripropone, dopo decenni, opere capitali della sua produzione, come i dipinti monumentali “Crocifissione a Saragozza” (1964-’65) e “Gli assassini”. E’ una occasione rara di confrontarsi con opere importanti della storia dell’arte italiana del secondo Novecento che, all’epoca della loro prima apparizione, suscitarono un intenso dibattito critico.

Ai dipinti è affiancata una ampia scelta dell’attività grafica di Attardi (disegni e incisioni) e una selezione delle opere scultoree tra cui l’imponente “Cotes o la bellezza dell’Occidente”.

Ugo Attardi (Sori, Genova, 1923 – Roma, 2006), è stato uno degli artisti più versatili del secondo Novecento italiano. Pittore, scultore, disegnatore di eccezionale talento, Attardi è stato tra i fondatori del gruppo Forma 1, insieme ad altri artisti siciliani quali Carla Accardi, Pietro Consagra e Antonio Sanfilippo. Distaccatosi presto dall’astrazione geometrica del movimento, Attardi aderì alla figurazione sociale propria del clima neorealista per la prima metà degli anni Cinquanta, per poi farsi promotore, dalla metà del decennio in avanti, di una diversa tensione figurativa condotta sulla meditazione dialettica della tradizione moderna e, quindi, centrata sul tema della violenza quale meccanismo pervasivo della società contemporanea. Tra gli artefici, nel 1958, della rivista “Città aperta” (insieme, tra gli altri, a Elio Petri e Carlo Aymonino), Attardi fu ugualmente tra i promotori del gruppo “ Il Pro e il Contro” (1961-1964), che intendeva riformulare criticamente le nozioni di realismo e di figurazione alla luce dei nuovi orizzonti del mondo contemporaneo.
E’ in questi anni che prende corpo la sua inconfondibile cifra stilistica: una pittura satura di colore e di geometrie, dove la grande lezione dell’espressionismo del Novecento (Dix, Grosz, Beckmann) è attraversata a ritroso con la storia dell’arte passata, da Velasquez e Goya sino a Tiziano. In questa fase Attardi inizia a dedicarsi anche alla grande scultura, privilegiando tra i materiali dapprima il legno con gruppi di grandi dimensioni e poi anche il bronzo. E’ del ’67 l’esordio in scultura con “Donna che cura un bambino ammalato” e il completamento della stesura di “L’erede selvaggio”. Negli anni ’70 nascono i grandiosi gruppi scultorei in legno come “Cortese e la bellezza dell’Occidente” e “Il ritorno di Cristobal Colon”. Innumerevoli le personali che gli sono state dedicate in Italia ma anche in numerose capitali europee ed americane.

Mostra promossa dall’Ente Mostra di Pittura Contemporanea “Città di Marsala” Catalogo Silvana Editoriale

Ufficio Stampa: Studio ESSECI, Sergio Campagnolo tel. 049.663499 info@studioesseci.net

Immagine:Ugo Attardi: Yo tambien soy medio pierna, olio su tela, 200 x 160 cm, 1993

(UNDO.net)

Inaugurazione 15 ottobre

Marsala, Convento del Carmine-Pinacoteca Civica

Piazza Carmine,1 Marsala

Orario: tutti i giorni dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 19. Chiuso il lunedì

Biglietto d’ingresso: euro 3.

Andrea Cantieri SIDE-A MODERN ART GALLERY, CATANIA



Andrea Cantieri si aggira nei meandri dell’esistenza tra godimenti e dannazioni, come un’infante alla scoperta della vita al di là del bene e del male. Ma cos’è per Lui vivere? …E cos’è per Lui dipingere? …è lasciare un segno nel vuoto! Un vuoto bianco che avanza e con cui lotta, senza mediazioni, senza mezze tinte …a volte lasciandosi annegare da questo ed a volte sommergendolo di colore, di orgoglio. Scrive: “E’ la mia orgogliosa, libera solitudine: la mia sofferenza è l’affermazione del mio ego: Soffro, dunque sono. …è la mia coscienza a dare senso al mio mondo. …E’ la nostra angoscia di amarci o lasciarci.”LOVE ME OR LEAVE ME questo titolo ci inizia al suo mondo.


“Quelli che da vicino potevano apparire come i segni di una lotta, il canto puramente astratto di un’emozione, dopo due passi indietro rivelano il miracolo del volto. I grumi di materia incisi dalle setole del pennello, le lame di colore, le strisce di luce, gli sgocciolamenti diventano sguardo, viso, bocca spalancata nel canto, talvolta anche strumento musicale, così fuso nel corpo da apparire come una sua parte viva, pulsante e inscindibile dal resto. I grandi del Jazz – da Louis Armstrong a Miles Davis e B.B. King – e poi John Lennon, Neil Young, Jimi Hendrix, Mick, Jagger, Kurt Cobain emergono dal bianco dello sfondo come visioni.”… Alessandra Redaelli …“L’utilizzo della luce diviene importante, per non dire fondamentale; una luce che è sempre e comunque presente nella sua apparente assenza, una luce che è nel dna così mediterraneo di Andrea, quella luce forte, intensa ed abbagliante che fa dolere lo sguardo e non permette di mettere a fuoco correttamente gli oggetti, quella luce che si infrange sul reticolato delle serrande e dei bancali per evidenziare il pulviscolo. per trovare nuova forma in una sostanza interrotta ritmicamente. Ed è proprio da questa luce che sembrano emergere, eroici, i volti di Cantieri, volti che hanno nomi e cognomi ma che sono, come si è visto, reiterati tentativi di autorappresentazione.

Anche il ready made è un tentativo di narrazione autobiografica: la scelta dei materiali, l’utilizzo di gusto vagamente dada del collage, che sa di adolescenza, di diario segreto, serve sostanzialmente a narrare qualcosa di sé. Il dato che sorprende maggiormente è la sensazione che, per quanto tenti di parlare di sé, tenti di mostrarsi, Cantieri cerchi, al tempo stesso, di nascondersi, cerchi di dare più risposte possibili, per scongiurare ulteriori domande. Vi è un qualcosa di enigmatico che si cela dietro il lavoro di Andrea, in bilico tra un controllato desiderio di raccontarsi e il pudore che scaturisce dalla sensazione di essersi eccessivamente esposto.

Il dipingere, che è impulso e necessità espressiva intrinseca e indomabile, induce irrimediabilmente anche a mostrarsi e sembra quasi spaventare Cantieri, che delega a sguardi ed espressioni altrui il peso di divenire di pubblico dominio. Lasciamoci, infine, accompagnare da Cantieri nel suo peregrinare dentro e fuori di sé, concediamogli le incertezze e i tentennamenti che il suo pudore impone, rispettiamo la sua intimità che si sforza di violare, diamogli un nome e una definizione, se questo ci rassicura, ma non mettiamo mai fine al suo canto, perché questo sarebbe un errore e ci priverebbe dall’avere il nostro complesso, controverso ed eroico artista, il nostro Ulisse dalle mille risorse.”...

Igor Zanti

(UNDO.net)

Immagine: Figura su giradischi, 2010. Olio su giradischi cm 40 X 50
Opening: 15 ottobre ore 19
SIDE A Modern e Contemporary Gallery V.le Vittorio Veneto, 5 a/b - Catania
orari: mar - sabato 10.00 - 13.00 / 17.00 - 20.00
Ingresso libero

sabato 30 luglio 2011

Arche' futura CHIESA EX SANTA CATERINA, LIPARI (ME)


Opere di Gianfranco Anastasio, Tomaso Binga, Renata Boero, Gianfranco D’Alonzo, Marcello Di Donato, Emilio Isgrò, Luca Maria Patella / Rosa Foschi, Natale Platania, Giuseppe Puglisi, Marco Nereo Rotelli, Piero Zuccaro / Donatella Capraro

Si tratta di opere frutto di ricerche linguistiche differenti, realizzate da protagonisti dell’arte contemporanea italiana, appartenenti a varie generazioni. Il programma coinvolgente dell’iniziativa prevede una riflessione sul concetto di identità culturale e sulla nozione di origine. Del resto, scrive in catalogo il curatore della rassegna, Giuseppe Frazzetto, “L’origine è la meta. È una delle più suggestive parole d’ordine della modernità. Manifesta e segreta, nella sua evidenza: ciò verso cui si tende è ciò che fonda il movimento, la ricerca, la tensione verso il futuro. […]

Le opere proposte esemplificano momenti assai diversi della tensione verso un presente che alluda al futuro. […] Di volta in volta questa evidenza elusiva si esibisce nella luce, nel segno, nella scrittura mentalizzata, nell’analisi delle nuove tecnologie e nello scavo di quelle più antiche come la pittura, nella fotografia e nel gesto di danza, nel colore e nel rigore geometrico”.In implicito riferimento anche alle suggestioni di un’isola del Mediterraneo dalle antiche tradizioni, le opere di Arché futura, di elevatissima qualità artistica, ripropongono dunque riflessioni su alcune delle questioni fondanti del nostro presente inquieto, costruito sul confine fra l’ancestrale e il futuribile.

All’inaugurazione della rassegna, Sabato 30 luglio 2011 (ore 19.00) nella Chiesa di Santa Caterina di Lipari, interverranno Daniele Tranchida (Assessore del Turismo, dello Sport e dello Spettacolo, Regione Siciliana); Mariano Bruno (Sindaco di Lipari); Umberto Spigo (Direttore del Parco Archeologico delle Isole Eolie, di Milazzo, Patti e Comuni Limitrofi); Maurizio Spina (Università degli Studi di Catania Darc - Facoltà di Ingegneria); Marina Arena (Università Mediterranea di Reggio Calabria - Facoltà di Architettura); Giovanna Cirino (giornalista-museologa); Michele Benfari (Dirigente del Museo Archeologico Eoliano Luigi Bernabò Brea); Giuseppe Frazzetto (critico d’arte); Eleonora Cacopardo (Presidente Associazione Culturale ArteAlta), nonché molti fra gli artisti invitati. Arché futura è un evento patrocinato da Regione Siciliana, Assessorato Regionale del Turismo, dello Sport e dello Spettacolo; Regione Siciliana, Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana; Comune di Lipari; Il Circuito del Mito 2011“Sicilia, mito in un’isola di luce”, Unione Europea; Po Fesr, Sicilia 2007/2013; Parco Archeologico delle Isole Eolie, di Milazzo, Patti e Comuni Limitrofi; Associazione Culturale ArteAlta.

Ufficio Stampa 4aMedia 4amediapress@gmail.com
Inaugurazione sabato 30 luglio ore 19 Chiesa ex Santa Caterina via Castello, 2 - Lipari (ME)
Ingresso libero
sabato 9 luglio 2011

Giovanni Spazzini FABBRICHE CHIARAMONTANE, AGRIGENTO


a cura di Marco Bertoli

Arriva l’estate e le FAM di Agrigento aprono le porte agli artisti d’oltremare. Dopo aver inaugurato il 2011 con la straordinaria mostra “Mediterraneo. Piero Guccione” proveniente da Palazzo Ducale di Genova e curata da Marco Goldin, e dopo l’indagine sull’Arte Concettuale in Italia che, curata da Marco Meneguzzo, prendeva spunto dai siciliani Isgrò, Salvo e Germanà (conclusasi il 26 giugno scorso), adesso gli Amici della Pittura Siciliana dell’Ottocento, che curano gli spazi delle FAM, hanno scelto un pittore lombardo, il milanese Giovanni Spazzini. Per lui – nel solco della tradizione decennale che vede i mesi estivi delle FAM dedicati agli artisti non siciliani – è allestita una mostra antologica, curata dal critico Marco Bertoli. Una trentina le opere esposte ad Agrigento selezionate fra quelle realizzate negli ultimi dieci anni e testimoni del coerente e coraggioso percorso artistico di Spazzini che solo sul finire degli anni Novanta, è nato 1951, dopo aver coltivato la pittura come passione privata, decide di votarsi del tutto all’arte. Protagonisti la natura e intensi ritratti dove l’artista, fedele al solo obiettivo di trasmettere un’emozione fatta di forme, luce e colori, ha saputo crearsi un proprio spazio personale, difficilmente riconducibile a una rigida catalogazione stilistica. “Nei suoi quadri – spiega il curatore Bertoli - la realtà deve necessariamente adeguarsi alle esigenze compositive e plasmarsi nella ricerca dell’armonia. Il soggetto diventa così solo pretesto, fino a scomparire in parte nei dipinti più astratti e l’emozione estetica, rielaborata attraverso il ricordo e l’immaginazione, viene rivitalizzata, potenziata e poi espressa sulla tela e comunicata a chi guarda. “L’estate delle Fam è il tempo degli non siciliani – spiega Antonino Pusateri, presidente degli Amici della Pittura Siciliana dell’Ottocento - un messaggio inconscio, forse, per sottolineare il superamento di quel modello che proponeva il rapporto “centro” e “periferia” oppure “nord” e “sud”, senza togliere comunque l’importanza strategica di ogni contesto specifico. Se l’anno scorso è toccato al pittore parigino Luc Gauthier e allo scultore torinese Gabriele Garbolino Rù, stavolta abbiamo scelto Giovanni Spazzini che, ha una sua intensa storia personale: si è infatti dedicato esclusivamente alla pittura ad una certa età dopo averla coltivata solamente come una passione privata”. Inaugurazione: sabato 9 luglio 2011 alle ore 19.00 FAM - Fabbriche Chiaramontane Piazza San Francesco 1, Agrigento Tutti i giorni 17-21, chiuso lunedì Ingresso libero
sabato 2 luglio 2011

John Klekner GALLERIA D'ARTE CONTEMPORANEA FRANCESCO PANTALEONE, PALERMO


La Galleria Francesco Pantaleone è lieta di presentare la prima personale in Italia di John Kleckner che si terrà presso la sede in via Garraffello 25, dal 2 luglio al 17 settembre 2011. La mostra fa parte del ciclo di residenze "Domani, a Palermo" co-curato da Laura Barreca e Francesco Pantaleone

John Klekner è cresciuto in una fattoria, nello stato americano dell’Iowa, in una tipica farm dove il tempo scorre lento, si impara ad aspettare e i dettagli acquistano importanza. Questa attitudine alla riflessione, alla pazienza del fare, alla cura del particolare e alla ricerca metodica, si è poi trasferita nella prassi artistica del disegno, in seguito appresa e affinata durante gli anni di studio in accademia. Nei primi anni del Duemila si trasferisce a Berlino insieme a quella generazione che oggi rappresenta la comunità artistica internazionale più interessante e variegata. Nel periododella sua formazione, per John Kleckner la passione per la storia dell’arte si è mescolata agli interessi giovanili, così l’incontro con il Surrealismo e il Dadaismo accompagna la lettura dei fumetti della Marvel e il cinema horror di serie b, i paesaggi incantati dei Pre-Raffaelliti incrociano la saga di Star Wars sulle note psichedeliche dei Nirvana. Sono gli anni Novanta, e la cultura artistica si muove tra il rifiuto della dilagante mercificazione dell’opera d’arte e l’affermazione di una controcultura libera dagli schemi sociali ed economici, tra riferimenti letterari “alti” ed una mitologia fantastica e popolare, terreno di formazione per uno stile hardcore punk, affollato di figure inventate, frutto della fantasia visionaria dell’artista.

Universi remoti e paesaggi astrali con il tratto leggerissimo della china sono lo sfondo per il progetto Forty Seasons, una raccolta di 40 disegni ispirati a quaranta ipotetiche stagioni, scenari senza tempo abitati da figure mitologiche, in cui lo stile tipico dell’illustrazione viene arricchito dai colori ad acquerello. Negli anni che seguono i disegni mostrano i segni di una crescente tensione tra figurazione e astrazione, unconflitto generato dalla ricerca di un equilibrio formale. Da un lato l’accuratezza chirurgica nella descrizione delle immagini, dall’altro un consapevole interesse per la materia diventano i cardini attorno a cui si articola la produzione di Kleckner degli ultimi anni. A questi si aggiunge l’uso di stampe e altri materiali cartacei che l’artista trova, seleziona e utilizza come supporto e scenografia di storie senza tempo, atmosfere noir, raccontiepici che in realtà non esistono, una mitologia fittizia che è l’emulazione di certi immaginari popolari nutriti di romanticismo, che l’artista disvela nella loro reale inconsistenza. A queste sperimentazioni si rifà il lavoro realizzato per la mostra Grazie, Prego, Scusi, titolo della storica canzone di Mogol del ‘65, ma in questo caso lo spartito su cui John Kleckner costruisce uno dei collage della serie prodotta a conclusione della sua residenza all’interno del ciclo “Domani, a Palermo”. Kleckner sperimenta la più tradizionale delle tecniche contemporanee, sfruttando la pratica surrealista dell’accostamento di parti e materiali diversi, mettendo insieme disegni di piccoli volatili, animali o insetti ritratti a china alla maniera di Albrecht Dürer, con vigorose pennellate di colori che invadono la superficie della carta lasciando visibile solo alcune didascalie. Il gioco è semplice: lo spray ricopre l’immagine raffigurata su fogli provenienti da pubblicazioni di storia dell’arte del Novecento, la didascalia rimane a commento della nuova composizione.

Il dittico Spring, Early Spring, ad esempio, è composto da due carte interamente mascherate di colore azzurro chiaro e azzurro scuro, una tecnica con la quale l’artista interpreta metaforicamente quella stratificazione di stili, di storie e civiltà che si vive in Sicilia. Tra icollage, un gruppo è dedicato ai Quattro Canti, intersezione topografica delle due vie principali di Palermo, Corso Vittorio Emanuele e via Maqueda che nelle nicchie dei quattro angoli dei palazzi secenteschi accolgono le statue di re spagnoli e, al livello più alto, quelle delle quattro vergini panormite, lesante Cristina, Ninfa, Oliva e Agata. Kleckner impreziosisce il collage coldisegno meticolosissimo di quattro zanzare tigre, virtuosismi a china degni della migliore tradizione d’incisione ottocentesca. Si tratta di un principio compositivo che utilizza i meccanismi inconsci legati da un lato alla gestualità pittorica, dall’altro alla creazione di immagini poetiche ed estremamente controllate, il cui significato entra in relazione con le parole e con altri elementi derivati da un certo immaginario fumettistico.

Alla sua prima esposizione in Italia, questa produzione si inserisce nella ricerca di Kleckner come ulteriore opportunità di lavorare sui limiti delle tecniche artistiche, evidenziando quel conflitto di stili, modi, tradizioni che rappresentano probabilmente il ritratto più fedele della città di Palermo. Laura Barreca La Galleria Francesco Pantaleone desidera ringraziare la Galleria Peres Project di Berlino, Margherita B. e Javier Inaugurazione: Sabato 2 Luglio 2011 dalle 19:00 alle 21:00 Galleria Francesco Pantaleone arte Contemporanea, Via Garraffello, 25

Palermo Orari: giovedì dalle 16:00 alle 20:00 gli altri giorni su appuntamento Ingresso libero
venerdì 1 luglio 2011

Fabrice de Nola RISO - MUSEO D'ARTE CONTEMPORANEA DELLA SICILIA, PALERMO


A Palermo a Palazzo Riso, la nuova mostra della galleria S.A.C.S.
l'1 luglio inaugura 'The mirror' di Fabrice De Nola, opera che indaga la tragedia di Fukushima. The Mirror è il titolo del quadro di Fabrice de Nola, realizzato appositamente per la sua installazione nella Galleria Sacs di Palermo. L’immagine raffigurata è quella di un drone militare statunitense telecomandato che è stato impiegato nelle operazioni di ricognizione visiva sulla centrale nucleare di Fukushima Daiichi. Sul drone vi sono due etichette con codici QR. Il QR code è un tipo di codice a barre sviluppato in Giappone nel 1994 per marcare i pezzi nelle fabbriche della Toyota. Oggi questi codici sono usati principalmente dalla pubblicità. De Nola li usa per rendere la sua pittura multimediale. I codici QR, fruibili dai telefonini muniti di fotocamera e accesso al web, possono contenere testi e link. Per leggerli basta aprire il lettore di codici QR del telefonino (spesso già installato o eventualmente da scaricare gratuitamente) e puntare il codice con la fotocamera. Nel dipinto di de Nola uno dei codici rinvia ad una lettera aperta scritta da una donna di Fukushima. Il secondo codice invece dà accesso al sito Backyard World (http://bit.ly/ly7JEF), che contiene una serie di informazioni, immagini e video sull'incidente di Fukushima. Il sito, curato dall’artista, funziona come estensione del dipinto esposto, ma è autonomo. Man mano che il sito si trasforma, cambia anche il contenuto informativo del quadro. Il primo quadro con codice QR dipinto dall’artista risale al 2006. In questi ultimi anni Fabrice de Nola associa, dunque, la pratica della pittura o della fotografia alla finestra sul web di cui il codice QR rappresenta la soglia. Una soglia bidimensionale che rende la pittura multimediale. The Mirror può essere infatti guardato sia come un dipinto tradizionale, che fruito come un’opera interattiva. ''The Mirror” – Fabrice de Nola Quando in Giappone c’è stato il grande terremoto, seguito dal gigantesco tsunami, io ero da poco rientrato in Italia. Mia moglie era rimasta a Tokyo. Nei giorni frenetici dopo l’11 marzo 2011, per tentare di orientarmi e non farmi prendere dal panico, ho iniziato a raccogliere e organizzare le informazioni sulla situazione del disastro di Fukushima. Pensando che potevano servire anche a qualcun altro, il 17 marzo le ho pubblicate in una nota su Facebook, continuando ad aggiornarle regolarmente. In questi mesi, dunque, la mia attenzione si è focalizzata sul tentativo di capire la portata del disastro nucleare giapponese e, inevitabilmente, anche sui problemi relativi al rapporto tra gli umani e il prodotto delle loro menti: le tecnologie. Dato il mio coinvolgimento emotivo e visto che non mi ero occupato d’altro, prima ancora che me ne rendessi conto, il mio progetto presentato al SACS aveva già incominciato a svilupparsi sotto forma di organizzazione di informazioni. Il quadro The Mirror ritrae un oggetto dall’aspetto ambiguo tra l’essere vivo e l’inanimato, qualcosa che somiglia a un aspirapolvere o a un insetto. Si tratta di un drone militare statunitense telecomandato, impiegato nelle operazioni di ricognizione visiva all’esterno della centrale nucleare di Fukushima Daiichi. Dove i tecnici, i media e la società intera non potevano andare, i sensori artificiali del drone hanno svolto le funzioni di occhio del mondo. Il drone di The Mirror è anche rappresentativo del modo in cui io personalmente ho vissuto il disastro giapponese, ovvero da lontano, attraverso un monitor nel mio studio a Palermo, tramite l’interposizione del sistema mediatico e info-tecnologico. La percezione mediatica di una realtà, come quella nucleare, che per sua natura è invisibile, è stata un’altra caratteristica che ha determinato lo sviluppo di questo lavoro. Dietro l’aspetto freddo, meccanico e indifferente del drone c’è l’urgenza di sapere, ci sono le paure, le ansie, le preoccupazioni, le competenze e il calore umano, confrontati con una forza della natura prodotta dagli umani stessi. Rispetto alla pittura tradizionale, la caratteristica saliente del mio quadro sta nel fatto che permette ai telefonini di collegarsi a tutte le informazioni che ho raccolto in questi mesi. The Mirror, è infatti un quadro dipinto con le tecniche tradizionali della pittura, ma grazie ai codici QR che contiene, è intrattivo. Chiunque, con il proprio smartphone, potrà avere accesso alle informazioni di un sito web costruito appositamente, dove potrà commentare le notizie ed eventualmente fornirne altre o suggerire correzioni. Inoltre il quadro da accesso alle immagini e alla storia della realizzazione del dipinto, anche in questo caso chiunque potrà lasciare un proprio commento. I visitatori della mostra potranno dunque avere un ruolo attivo nell’opera e nel tessuto informativo a cui è collegata. Nella storia della pittura non era mai successo niente di simile. Inaugurazione: venerdì 1 luglio ore 19 Galleria S.A.C.S. – Riso, Museo d'Arte Contemporanea della Sicilia Corso Vittorio Emanuele, 365 - Palermo Orari: giovedì e venerdì 17-22, sabato 17-20 Ingresso gratuito
sabato 25 giugno 2011

Ercole Pignatelli MUSEO MANDRALISCA, CEFALU' (PA)


Inaugurazione della mostra di Ercole Pignatelli (Lecce 1935), artista che quest'anno espone alla Biennale di Venezia Padiglione Italia. Verranno esposti una serie di dipinti di grande formato dedicati alla figura della donna: figure statuarie, forme voluminose e colori mediterranei che richiamano la terra d'origine dell'artista, il tutto in una cornice barocca che contraddistingue la sua pittura. (catalogo illustrato a colori con scritti del Prof. Aldo Gerbino, edizioni Mercurio - Milano). Inaugurazione 25 giugno, ingresso libero.
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